Tutto ciò che mi Resta
Concerto per il Giorno della Memoria
26 Gennaio 2015 - Auditorium Parco della Musica, Roma
Coraggioso tentativo di sopravvivenza spirituale, testimonianza suprema di umanità contro chi li
considerava, e li trattava, come carne da macello, la musica è tutto ciò che restava ai musicisti
prigionieri nei campi di concentramento, ed è spesso tutto ciò che ci resta di loro.
Grazie all’impegno di Francesco Lotoro, molte di queste partiture sono tornate alla luce, e rivivono
attraverso gli strumenti e le voci di grandi artisti che, nel settantesimo anniversario della liberazione
di Auschwitz, hanno accettato l’invito di celebrare la fine di quell’incubo atroce e la speranza che non si ripeta
mai più.
In prima mondiale a Roma, le melodie, le storie, le testimonianze di una pagina poco conosciuta della
Shoah, il miracolo di musiche bellissime che risorgono dall’oblio per ricordarci che l’arte sopravvive alla
volontà di annientamento e che si può creare bellezza anche nella più disumana delle prigionie.
Ringraziamo di cuore Mimmo Paladino per l’entusiasmo con cui ha creato per il concerto le bellissime
immagini riprodotte in questo libro, la Baronessa Mariuccia Zerilli-Marimò che ne ha resa possibile la
pubblicazione, l’Università Ebraica di Gerusalemme, Catarina e Philippe Amon e David Landau per il
loro sostegno, Ferrovie dello Stato, Salini-Impregilo, Unipol, Bawer e Istituto Luce per i generosi
contributi. E tutti coloro che, con dedizione e impegno, hanno collaborato alla realizzazione dell’evento.
Gli Artisti
Il concerto vedrà l’eccezionale contributo di Ute Lemper, straordinaria interprete di fama mondiale, che ha voluto fortemente partecipare all’evento. La sua performance, resa particolarmente simbolica dalla sua origine tedesca, regalerà agli ospiti momenti di intensa emozione.
Grandi star internazionali hanno accettato l’invito a far rivivere la musica scritta nei lager, che spazia tra tutti i generi: classica, sinfonica, jazz, klezmer, cabaret. Il concerto ne propone una ampia selezione, grazie al violino classico di Francesca Dego, giovanissima virtuosa italiana chiamata a esibirsi nei più importanti teatri del mondo; alla voce di Myriam Fuks, considerata una delle massime cantanti yiddish; e alle improvvisazioni pirotecniche di Roby Lakatos, celebre violinista di origine gitana.
Anche il popolo rom fu oggetto delle persecuzioni naziste, e l’incontro tra musicisti ebrei e rom diede vita ad esperienze musicali uniche nel loro genere, che saranno ricreate per la prima volta sul palcoscenico. Tradizione ebraica rappresentata anche dal Coro Ha-Kol che ha la missione di riscoprire e divulgare ad un vasto pubblico un panorama e una testimonianza dello straordinario patrimonio musicale e religioso della Comunità di Roma, una delle più antiche d’Europa
Il PMCE-Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista, i solisti e il Coro delle voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Maestro del coro Ciro Visco, Maestro Concertatore Lucio Ivaldi), il virtuoso di cymbalon Marian Serban, la voce tzigana di Marian Balog, il baritono Angelo De Leonardis e il cantore Paolo Candido completano il cast musicale, che farà rinascere veri e propri capolavori di tutti i generi scampati all’atrocità dei lager.
Porterà la sua testimonianza nel concerto anche Andrea Satta, leader del gruppo musicale “Têtes de bois”, e figlio di un deportato a Auschwitz, che per una fatidica coincidenza si salvò dall’incendio appiccato ai dormitori da un ufficiale tedesco al momento dell’arrivo dell’esercito russo.
Nonostante la disumana condizione di vita nei lager e la implacabile sorveglianza delle guardie, la produzione musicale nei campi di concentramento fu copiosa: la musica era infatti l’unica virtuale via di fuga dall’abbrutimento del quotidiano, ed è un miracolo che parte di quel repertorio sia sopravvissuto: una raccolta fatta di opere scritte su sacchi di juta, ritagli di stoffa, carta igienica, e su qualsiasi altro supporto di fortuna. Furono ritrovati nelle infermerie e nelle baracche dei campi e riportati alla luce grazie ai trafugamenti di guardie complici e alle trascrizioni dei prigionieri politici, oppure ricostruiti da Francesco Lotoro attraverso le memorie dei sopravvissuti. . La musica è tutto ciò che ai deportati restava, e spesso tutto ciò che ci resta di loro.
Il Programma
I Tempo
Qui in questa terra, parole di Frida Misul
Canto scritto dalle donne ebree italiane nel blocco femminile di Birkenau
Song written by Italian Jewish women in the female block of Birkenau
Coro Ha-Kol
Mogen Owaus Musica di Zigmund Schul
Magen Av.t, Scudo dei Padri, pronunciato Mogen O’waus dagli ebrei askhenaziti, . la preghiera per i ritardatari
che si recita il venerd. all’entrata dello Shabbat | Magen Avòt, “Shield of our Fathers”, pronounced
Mogen O’waus by Ashkenazi Jews, is the prayer for latecomers recited on Friday at the start of Shabbat.
Anna Maria Stella Pansini, soprano, Angelo De Leonardis, baritono,
Francesco Lotoro, organo, coro Ha-Kol
Cadenza di Viktor Ullmann, dal concerto per pianoforte e orchestra n.3 di Beethoven
Francesco Lotoro, pianoforte
Sonata per violino solo, 1 movimento, di Marius Flothuis
Francesca Dego, violino
Melodia ebraica di Joseph Achron
Francesca Dego, violino, con Francesca Leonardi al pianoforte
Video
Jack Garfein, noto produttore teatrale sopravvissuto al campo di Märzbachtal,
ricorda una melodia che veniva intonata nei lager, Zi is mein Herz (Questo è il mio cuore).
The well-known theatre producer Jack Garfein, a survivor of Märzbachtal,
recalls a melody sung in the camps: Zi is mein Herz (This is my heart)
Zi is mein Herz
Paolo Candido, cantante, Francesco Lotoro, pianoforte, Leo Gallucci, chitarra
Video
Francesco Lotoro e Alexander Tamir. Tamir accenna a suonare Shtiler Shtiler
Shtiler Shtiler (Zitto zitto) di Alek Volkoviski (oggi Alexander Tamir)
Myriam Fuks, voce, Francesco Lotoro, pianoforte
Kinder Yorn di Mordechai Gebirtig
Myriam Fuks, voce, Roby Lakatos, violino
But fačunge, but maro pekal, melodia dei Roma-Lovara ripresa dagli ebrei
nel campo di Auschwitz.
Myriam Fuks, voce, Marian Balog, voce, Roby Lakatos, violino, Marian Serban, cymbalon, Francesco
Gesualdi, fisarmonica, Massimo Ceccarelli, contrabbasso
Romanì dzili di David Beigelman, Canto tzigano, ispirato da Tsigaynerlid
Łódz´-Litzmannstadt 1942-1943
Source: Jana Belišová
Roby Lakatos improvvisa al violino | Violin improvisation by Roby Lakatos
Tutti | All the performers
II Tempo
Hallelujah di Viktor Ullmann
Hedad gina k’tanah di Viktor Ullmann
Ki’tavo’u el ha’Aretz di Zikmund Schul
Coro Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Der Tango fun Oschwietschim di anonimo
Ute Lemper e PMCE
Der Abend di Selma Meerbaum Eisinger, una giovane poetessa deportata nel campo di lavoro tedesco di Michailowska, dove morì in breve tempo. Der Abend by Selma Meerbaum Eisinger, a young poet deported to the German Michailowska labour camp, where she died soon afterwards.
Ute Lemper con Vana Gierig al pianoforte
Ich wandre durch Theresienstadt di Ilse Weber
Canzone scritta da una deportata a Theresienstadt e poi a Auschwitz, dove fu uccisa nel 1944.
Song written by a woman deported to Theresienstadt and then Auschwitz, where she perished in 1944.
Ute Lemper con Vana Gierig al pianoforte
Wenn ein Packetchen kommt di Willy Rosen
Ute Lemper e PMCE
Video
La testimonianza di Wally Karveno, musicista oggi centenaria, che fu rinchiusa a Gurs con l’accusa
di essere una spia. The testimony of the musician Wally Karveno, now a hundred years old,
accused of espionage and imprisoned in Gurs.
Floep zei de Stamper (Ha detto il battitore) di Westerbork
Paolo Candido, cantante, Angelo De Leonardis, baritono, Paolo Gallucci, chitarra
Marco Baliani presenta Andrea Satta, leader del gruppo musicale “Tétes de bois”,
e figlio di un deportato ad Auschwitz.
Marco Baliani presents Andrea Satta, leader of the Têtes de Bois group and son of a deportee to Auschwitz.
Andrea Satta suona alla fisarmonica la canzone che salv. la vita al padre,
accompagnato alla chitarra da Carlo Amato
Andrea Satta plays the song that saved his father’s life on the accordion
accompanied by Carlo Amato on guitar.
Finale
Bezèt Israel, (Salmo 113A)
Uno dei più bei salmi della tradizione ebraica. Viene cantato ogni anno durante la festa di Pesach, per rievocare
l’uscita degli ebrei dall’Egitto e dalla schiavit. e l’arrivo in Israele.
One of the most beautiful psalms sung every year at Passover to recall the end of Egyptian bondage and the
arrival of the Israelites in the promised land.
Coro Ha-Kol e Coro Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Le straordinarie storie delle musiche eseguite nel concerto sono narrate da Marco Baliani
During the concert Marco Baliani describes how the music was written and saved.